TAV alla sbarra. Guardare al passato per capire il futuro
Il 9 aprile 2024 si è tenuta al Tribunale di Firenze l’udienza, con la lunga arringa del Pubblico Ministero Giulio Monferini, del processo nato dalle due inchieste che hanno interessato il progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze. È stato ricostruito come siano state violate le norme ambientali nella realizzazione dell’opera, come si siano avuti fenomeni di corruzione, truffa, infiltrazioni mafiose, insomma il racconto “un’opera che non fa onore all’Italia” come ebbe a dire l’allora presidente dell’ANAC Raffaele Cantone. Oggi tutto pare rimesso a pulito con l’affidamento del proseguimento dei lavori del Passante TAV al nuovo general contractor Pizzarotti Saipem attraverso la controllata Consorzio Florentia. Tanta è stata la pubblicità per far dimenticare il verminaio che è prosperato dai cantieri cittadini fino alla politica locale e nazionale. La parte riguardante quest’ultimo aspetto è stata trasferita a Roma e forse era la più importante per aver fatto emergere la rete capill